giovedì 27 gennaio 2011

Il quaderno di Camastra


Camastra, 12 dicembre 1932. Anno X dell'Era Fascista. 
Io mi chiamo Incardona Rosa, conto 10 anni e frequento la classe quarta. Nacqui a Camastra nel 1922 quando contava 3.050 abitanti che io non li ho contati , un paese collocato in una fertile pianura, con attorno i monti Castellaccio, Mintina e Badia, a 20 km dalla "Valle dei Templi" di Agrigento, provincia di Agrigento, non lontano dalle spiagge del mare, il 12 marzo 1923 e precisamente nel mese in cui doveva entrare il caldo e primaverino sole.
Io ho gli occhi e i capelli castani e li porto tagliati alla bebè, sono snella e di statura regolare, non ho difetti fisici sebbene corro sempre. Tutti mi dicono che sono bella in faccia, ma io guardandomi allo specchio mi sembra di essere brutta e anche bruna. Mi dicono anche che sono intelligente; sono studiosa: infatti so dire sempre le lezioni alla maestra, rado quando non le so dire. E' vero che sono intelligente, ma sono un po' cocciutella, perché non voglio molto lavorare, ma voglio lavorare solo a studiare, ma non è giusto nemmeno, perché Iddio ci ha messo al mondo per lavorare non solo a studiare, ma per fare anche tutti gli altri utili lavori per essere una degna figlia dell'Italia, una Piccola Italiana.
La mia famiglia è composta di 7 persone: il babbo, la mamma, due fratelli, due sorelle, ed io. Il babbo fa il feudatario nel latifondo ed è tanto buono, la mamma bada a fare i servizi di casa; il fratello più grande, di nome Filippo, lavora pure, il suo lavoro è quello di studiare; l'altro di nome Giuseppino è piccolo, e perciò il suo lavoro è il giuoco; la sorellina più piccola di me, di nome Carmelina, lavora studiando, ricamando e un po' giuocando; l'altra più piccola ancora di nome Lillì lavora ricamando e giuocando; anche io lavoro, ed il mio lavoro è quello di studiare delle lezioni che mi assegna la mia cara e buona maestra, in modo da rendere la mia testolina ricca di tante belle e utili cognizioni, ma il mio lavoro è anche un poco giuocare. Io spero di essere promossa, a fare contenti i miei carissimi genitori che hanno fatto tanto spesa per mandarmi a scuola, ed anche la maestra. La mamma mia si chiama Soldano Laura. Conta 35 anni ed è quindi giovanissima. Essa ha gli occhi castani e i capelli neri, è di statura regolare ed è sorella. Essa è buona e intelligente, nacque a Camastra il 4 gennaio 1898. Quanti e quanti servizii fa la mamma mia! Essa mi rattoppa i vestitini che io strappo, me li lava e me li stira con tutta la sua santa pazienza; e quando ritorno dalla scuola mi fa trovare la casa pulita e ordinata. Tutti siamo obbligati a ubbidire la mamma; e chi non le ubbidisce commette un grave peccato, perché significa che non osserva il quarto comandamento della legge di Dio. Come è brutto non avere la mamma! Una casa senza la mamma sembra come un giardino sfiorito ed i figli uccellini sperduti, invece una casa allietata dalla mamma sembra tutto fiorito. La mia casa è esposta al sole di mezzodì, in via Incardona, numero nove, posta in un piccolo cortiletto. La mia casa ha due vani, in una vi è una finestra grandetta, un comò, un tavolo di forma rotonda dove io faccio i compiti ed alcune sedie. Poi vi è una porta che la divide. Nella altra casa vi è un finestrino, alcune sedie, il letto dei miei genitori, un comò e un comodino. Poi vi è una casa alta ove vi è il letto mio, delle mie sorelle, dei miei fratelli e di mia nonna; vi sono ancora due finestrini e un tavolino lungo lungo con tanti libri del mio caro babbo. Io amo la mia casa, essa mi sembra una badia. Il mese di dicembre mi piace molto, perché vi sono tre feste e sono: L'Immacolata, Santa Lucia e Natale. L'Immacolata ricorre lo 8 dicembre, in questo giorno si fa una grande festa. Il simulacro dell'Immacolata, accompagnato dalla popolazione e dalla banda musicale del paese che è composta da 30 bandisti, lo conducono per tutte le vie del paese, ma principalmente dalla Chiesa Madre e lungo il Corso Vittorio Veneto fino al Municipio, tutti illuminati dalle illuminarie, che è come se fosse proprio lei la Madonna invece è una statua che le mandano baci e lanciano fiori bianchi e offerte di danaro che per i più abbienti non pesa nulla perché è di cartamoneta. Gesù la volle fare nascere senza peccato perché doveva essere la madre di Egli. La festa dell’Immacolata Concezione di Maria SS. si celebra l’otto dicembre e in occasione si offre li Muffuletta, che sarebbero panini con dentro semi di anice. S. Lucia era una giovanissima persona, amava tanto il Creatore del Cielo e della terra, intanto il governatore la voleva costringere ad adorare tanti dei e la gettarono in una caldaia di olio caldo e gli hanno tirato gli occhi! Essa era tanto bella ma più bella di lei erano i suoi occhi, che l'aveva neri come l'ebano e lucenti come le stelle. Noi questa santa l'adoriamo molto perché ci fa stare bene gli occhi. Natale ricorre il 25 dicembre. Il 24 dicembre, invece, è la vigilia di Natale, in occasione si prepara il cappone ripieno per l’indomani, e i dolci tipici che si fanno per Natale come per esempio: i biscotti ricci preparati con le mandorle, i cannoli al forno e i cosiddetti Mastazzoli, preparati con: carrubbe, fichi secchi, bucce di arance e mandarini, vino cotto, mandorle e farina. E' una festa di auguri. Natale ricorda quando nasce il Redentore. Nel mese di dicembre vi sono poche frutta, ma sono però gustosi perché sono gli ultimi: e sono le arance, i limoni, le mele, ecc. Vi sono frutta secche e sono: le noci, le carrubbe, le mandorle, i fichi, ecc.
Natale è una festa di augurî, religiosa, bella. A Natale nacque il nostro buon e povero Redentore. Egli ha voluto nascere povero in una piccola e misera mangiatoia per insegnare a noi a non disprezzare i poveri e a non lamentarsi. Egli poteva nascere ricchissimo, in un magnifico palazzo, ma è voluto nascere così per questo. Natale è la festa della pace e dell'amore: Infatti tutte le persone che sono state in lite, in quel giorno fanno la pace e mangiano insieme cibi più squisiti ancora. Nel giorno di Natale quando usciamo sentiamo un dolce profumo. Per la festa di Natale si mangiano cibi di più e più squisiti delle altre feste. Nel giorno di Natale siamo più allegri e giuochiamo molto. Ma mi piace anche la festa del Santo Patrono San Biagio protettore del mal di gola, che era un medico armeno che a causa della sua professione, di fede, venne imprigionato e decapitato dai romani nel 316 dopo Cristo, ma questa festa è un altro mese, che si celebra in settembre.

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