mercoledì 9 gennaio 2013

Ammazza la vecchia col Flit!


Ecco io non ce l’ho mica contro le mosche solo che proprio non le posso sopportare che in estate entrano dappertutto ma sono troppe e a cosa servono io le detesto come dice il mio babbo che neanche lui le può soffrire ma dice che con tutte quelle mosche intorno si sente come una merda di vacca! Lo so che i bambini non devono dire le parolacce ma pensare le possono pensare che i pensieri non son mica trasparenti e uno ci può vedere dentro e dire tu hai pensato una parolaccia che schifo! io le penso e le scrivo, così mi ricordo come si fa e ci ho tutto un elenco di parolacce scritte che qualcuna le ho sentite dai miei compagni come culo pistolino e passerina ma le più forti le raccolgo al mercato che ci vado con la mia bisnonna a fare la spesa e le ho divise in due colonne: quelle dei fruttaroli che sono molto fiorite perché loro ci sono abituati alla natura e quelle dei pollai che sono quei signori che vendono i polli morti che quelli vivi non è facile convincerli a farsi tagliare a tocchi ma le sue signore dei pollai quelle parole non le dicono che non sta bene e non fumano neanche ma le loro sigarette se le fumano tutte i suoi mariti che sarà per via del fumo che gli viene una bella fantasia a inventarsi le parolacce. Qualche volta si sentono anche delle belle madonne tipo quando a uno ci fanno cascare una cassetta di patate sui duroni che non son mica le ciliegie di quelle più buone che a mangiarne un chilo si può anche morire ma sono i suoi calli di quel tipo lì che lo fanno bestemmiare se ce li pestano. Ma però le madonne io non me le scrivo che non ha senso parlare male degli animali che ci hanno anche loro i suoi pensieri e magari ci hanno anche i calli che ci fanno male e sicuro se anche sapessero parlare mica griderebbero diouomo o donnamadonna! ma il più bestiale di tutti è il tripparo del mercato che come dice la mia bisnonna le spara proprio grasse che lui nella cacca ci lavora tutto il santogiorno ma le signore anche quelle col collo di pelliccia che la mia bisnonna dice che è tutto coniglio ma comunque le signore quelle con le sporte a rete e quelle ricche con le borse di pelle si fermano davanti al suo banco a ridere con una mano davanti alla bocca che qualcheduna non so perché finisce che piange e dice oddìo mammamìa mi scappa quasi perché il tripparo ci piace di avere un suo pubblico femminile e si gasa per quello anche se forse non si scrive così.
Alla fine mi sono perso dietro alle parole che è come lasciare aperta la finestra alla fantasia ma non come a scuola che il maestro ti controlla tutto e ti dice cosa stai pensando che non segui la lezione.
Ma mi sono ritrovato. Le mosche!
Mosche in cucina sulla tovaglia incerata e sulle sedie, un tappeto di mosche morte sparse come le figurine sul pavimento quando gioco a puntinissima ma qui sono punti neri da schivare saltellando a zoppagallina prima su un piede poi su l’altro che non mi da fastidio il croc delle mosche quando le schiacci ma perché si spatassano sotto le suole che quello è uno schifo davvero!
Adesso vi dico com’è che io gli sparo il Flit in aria che sembra nebbia e gli canto quel motivetto dell'aradio che fa ammazza la mosca col flit! ma qualche spiritosone dei miei amici dicono ammazza la vecchia col flit! che poi bisogna rispondergli e se non muore col gas! che questa risposta è uguale anche per le mosche ma quelle non fanno il coro e stecchite in volo cadono a piombo con un piccolo rumore quando toccano il pavimento che noi bambini lo sentiamo ma abbiamo le orecchie buone mica come quelle della mia bisnonna e le mosche sembra che non si accorgono nemmeno che finisce il loro tempo di volare. Qualcheduna atterra sulle zampe e fa qualche tentativo di tornare a volare ma poi decide che è meglio camminare ma poco e si arrende e si appoggia su un fianco ma finisce che tira le ultime zampettate all'aria.
La mia mamma dice che il Flit è un veleno ma bisognerebbe usarlo anche con attenzione che non si sa mica bene che cosa vuole dire ma siccome che le mosche muoiono tutte ma anche le zanzare vuol dire che quella nebbiolina puzzolente è di quelle che fanno male al nemico che nel nostro caso son le mosche ma anche le zanzare che poi sono anche peggio delle mosche che un conto è pizzicare altro è pungere. Il droghiere il Flit lo chiama DDT ma lo vende a bottiglioni che tanto a nessuno ci viene in mente di berlo che allora sì che muoiono anche gli uomini. Il droghiere vende tutto nei bottiglioni che dice che sono la sua unità di misura: la lisciva no che quella è in polvere ma varecchina per i bucati innevati sì e glicerina per i geloni invernali acido muriatico per sturare lavandini ma il Flit è la sua specialità che infatti il bottegaio non la vende mica. Lui dice che non fa mica male agli uomini che se facesse male non lo venderebbe. Come il ferramenta che vende chiodi bulloni e amianto, un materiale così speciale che se ci fai un paio di mutande allora ti puoi sedere anche sulla cucina economica accesa che non ti bruci neanche le chiappe ma comunque io non capisco perché mai a uno ci debba venite la voglia di mettersi a sedere proprio sulla cucina economica che al nonno ci serve da arrostire la polenta.
FINE DELLA STORIA scritta e pensata da me


NOTE DEL LETTORE PIÙ VECCHIO
Ammazza la mosca col flit è un tormentone divenuto popolare in Italia nel primo dopoguerra grazie alla pubblicità radiofonica del Flit, ovvero il DDT, insetticida d’uso comune nella case degli italiani che lo nebulizzavano con uno spruzzatore a stantuffo chiamato anch’esso per estensione Flit. Il cabaret se ne appropriò trasformandolo in un botta e risposta goliardico con cui spesso si chiudevano le gag:
Ammazza la vecchia col Flit!
E se non muore,... col gas!
La notorietà fu favorita dall’orecchiabilità di un motivetto in stile “comica finale”, due battute con sette note, da tempo molto famoso negli Stati Uniti, Shave and a Haircut, Two Bits
dove "Two bits” è un arcaismo che negli USA richiama i 25 cent, “a quarter dollar”. Come dire: “Barba e capelli, due soldi”.
La prima apparizione di questo motivo fu in un brano di Charles Hale del 1899, “At a Darktown Cakeworld”, ma l’accattivante simpatia “virale” della piccola melodia la fece entrar nel repertorio di molti musicisti come apertura e ancor di più come sigillo ironico trasversale dal jazz, rag, bluegrass fino al rock, riconoscibile in composizioni di Bill Murray, Dave Brubeck, Bo Diddley,...
Poi “Shave and a haircut” entrò nella sigla dei cartoon Looney Tunes della Warner Bros (Bugs Bunny, Duffy Duck, Titti,...) così il motivo dilagò per il mondo fino a diventare il suono irridente delle trombe di tante automobili e perfino un modo spiritoso di bussare alla porta.
Chi ha incastrato Roger Rabbit” lo riprese e lo rilanciò alle nuove generazioni alla fine degli anni ottanta.
Flit in inglese è “svolazzare” ma era anche l'abbreviazione di fly-tox (veleno per mosche), col tempo diventato un comune riferimento al primo e più diffuso degli insetticidi moderni, il DDT, acronimo di Dicloro-Difenil-Tricloroetano.
Il DDT fu utilizzato in modo intensivo su scala mondiale per debellare la zanzara anofele, portatrice della malaria, ma anche le pulci portatrici del tifo. Negli anni cinquanta Food and Drug Administration avanzò i primi dubbi sui rischi di cancerogenicità del prodotto per l'uomo. All'inizio degli anni settanta il DDT venne proibito negli Stati Uniti, alla fine della decade lo fu anche in Italia. È stato provato che il DDT è un inquinante organico persistente altamente resistente nell'ambiente ma anche negli animali e negli esseri umani attraverso la catena alimentare.
Amianto. Per lui parlano i morti, quelli che son già morti e quelli che moriranno nei prossimi decenni.