Alle volte resta poco tempo per pensare e su questa carrucola antica, forgiatura ciclopica in ferro con un anello da tori e una coppiglia che pare sfilata da una botola castellana ma ingentilita da un rocchetto in ottone fuso a cera persa, su questa carrucola preziosa e forte sto lambiccandomi da tempo per imbastire una storia che so già da dove spunta e quali labirinti percorre ma mi fa piacere attendere a darle uno sbocco.
In attesa (solo io) della "Carrucola 2", godiamoci Eugenio Montale, "povero diavolo e non uomo di lettere professionale", che la carrucola della sua mente aveva fatto cigolare da un bel pezzo:
Cigola la carrucola del pozzo
l'acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un'immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all'atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
Eugenio Montale