In
verità quella volta io Missio e il Gorillino decidiamo di andare al
cine. Missio così è rimasto che da piccolo non riusciva a dire
Maurizio e dunque diceva Missio e quindi è Missio per tutti. Il
Gorillino ci avete in mente un gorilla ecco lui è uguale solo
piccolo ma è simpatico e neanche cattivo anche se da grande sarà
peloso e sarà un operaio che gli operai sono tutti pelosi. Io niente
lasciatemi perdere che potrei diventare cattivo meglio che sto con
loro che ci capiamo al volo. Dunque il rischio di andare al cine è
che si incrocia il prete che ti chiede perché non vai a messa a fare
la carestia e le opere di carità e lo spiritosanto e cristo e la
madonna di contorno ma il più grave è che trovi quelli di via
Buffolara che ti aspettano che allora sono guai perché quelli tirano
fuori le fionde quelle con gli elastici ritagliati delle camere
d'aria dei camios che fanno più male i proiettili quanto ti beccano
che in genere ci mettono le marolle delle albicocche o peggio delle
pesche che son più grosse e arrivano che sembrano cannonate senò
quando sembran buoni ci mettono dei chicchi d'uva rossa o dei
pomodorini che ti arriva un proiettile e invece è una sbroda che
si spatassa addosso e non va più via la macchia dai vestiti che poi
è la mamma che ti dà il resto. Ecco. Allora quella volta io il
Missio e il Gorillino decidiamo di andarci al cine ma prima ci
armiamo bene che non si sa mica mai così se arrivano quelli là glie
la facciamo vedere. Insomma tre fucili a elastico che dopo ti spiego
come si fanno e come funzionano anzi te lo spiego adesso che se non
li sai usare quelli sparano al contrario e ti ciecano un occhio
minimo. Dunque prendi un bastone di legno quadrato e ci pianti un
chiodo vicino alla punta come un mirino poi leghi dall'altra parte
una molletta di legno di quelle da bucato che la mamma ce ne ha tante
che una più una meno e la leghi con tanti giri di elastico poi gli
fai altri giri con un altro elastico che stringa forte i denti della
molletta quelli che devono tenere stretto un altro elastico ma mi
sono perso. Ricomincio. Il colpo del fucile a elastico è un elastico
che si fa con gli anelli di gomma di una camera d'aria di bicicletta
incatenati insieme fino alla lunghezza giusta che tirati sono ben
tirati fin che un poco il rosso della camera d'aria cambia colore e
si sbianca. Ecco quella catenella di elastici la attacchi al chiodo
nella punta del fucile e la tiri fino alla molletta che è il
grilletto del fucile che la apri a fatica che è stretta dagli
elastici e glielo blocchi dentro l'elastico da sparare. E quando
schiacci che apri la molletta senti un suono come di calabrone che
parte la catena di elastici e dove prende la pelle diventa viola
subito. Ecco. Poi ci avevamo nelle tasche di dietro le fionde che non
si sa mai che le forcelle le avevamo scelte bene fra i rami di gaggìa
dietro la ferrovia dove andavamo a far gli acrobati sui rami nuovi di
salice lungo i fossi. Le fionde noi gli abbiamo messo gli elastici
rossi ritagliati dalle camere d'aria delle ruote da bicicletta che
sono più morbidi e elastici di quelli neri da automobile che ci
vuole più forza ma quelli rossi sono più veloci e arrivano più
lontano. La culatta da metterci il proiettile quella sì può essere di camera d'aria da camios. Le cerbottane anche ci servono che
se vuoi fare degli scherzi dai secondi posti come tirare sulla melona
di quelli che stanno nei primi è forte che quando gli arriva il cono
di carta ci restano male ma fortuna per loro che non ci mettiamo lo
spillino nella punta. Allora arriviamo al cine noi tre coi fucili
nascosti e le fionde e le cerbottane e tutto quanto e al posto della
bigliettaia c'è il prete che gli diciamo i biglietti e lui mettete
giù quella roba che non ne voglio più sapere ma sono quelli della
via Buffolara gli dico e lui perdona il prossimo tuo che io mi guardo
indietro e non c'è nessuno così che non so chi perdonare e mi dice
non fare il furbo. Ecco io non sopporto di essere furbo che i furbi
non sono mica intelligenti allora gli dico ai miei amici noi non ci
andiamo più al cine e andiamo via. Così ho chiuso col prete e col
calcio che sono la stessa cosa che dicono che è una fede. La sera
ritorno con un cacciavite che tanto il prete la porta del cine non la
chiude mai a chiave e svito una sedia e mi porto via una sedia che me
la porto a casa che pesa ma bisogna stare attenti a come la prendi
con le mani che sotto al sedile è piena di caccole sicuro e sopra
rischia che ci sono appiccicate delle gomme da masticare che quando
non sanno più di niente si attaccano sopra i sedili che poi si
capisce se si siede un grande dalle madonne che tira quando si alza
mentre le caccole il suo posto è sotto così seccano con calma. Ecco
me la porto a casa e me la metto in camera che così il cine me lo
sogno io senza biglietto e ancora ce l'ho in camera mia anche se son
cresciuto che lì mi siedo a sognare e il film sono io. Che a me mi
piace il cine. Ancora oggi.
lunedì 19 dicembre 2011
giovedì 8 dicembre 2011
La parrucchiera di Flash Gordon
Un
misterioso pianeta punta dritto verso la Terra. La notizia sparge il terrore. Ignaro di quanto sta accadendo, un famoso campione
di polo viaggia su un aereo quando un meteorite staccatosi dal
pianeta assassino trancia di netto un'ala del velivolo facendolo
precipitare. Il biondo sportivo non si perde d’animo, afferra un
paracadute e si lancia abbracciando stretta la fascinosa vicina di
posto dai capelli corvini. Prima che tocchino terra Cupido ha
completato la sua opera ma a ingarbugliare gli eventi, già di per sé
poco comuni, i due poggiano i piedi vicino all'osservatorio
astronomico di uno scienziato che ha trovato un metodo originale per
evitare la collisione tra i due mondi: lanciarsi alla guida di un
razzo celeste contro il planetoide impazzito. Lo scienziato, che ha
il cervello più in orbita che in sede, costringe i due neo-fidanzati
a entrare con lui nel missile kamikaze.
Comincia
così all’inizio del 1934 l’epopea di Flash Gordon, sulle pagine
domenicali del New York American Journal, per mano del disegnatore
Alex Raymond. Fino a quel momento relegato a matita di seconda fila,
Raymond decide di fare ditta da solo riunendo in sé anche le
funzioni di colorista, soggettista, sceneggiatore e crea il
futuribile personaggio di Gordon per cercare di emulare lo
straordinario successo ottenuto da Buck Rogers e Brick Bradford, eroi
dei comics statunitensi di quegli anni. E Flash ci salta fuori bene,
arrivando a surclassare nella fama i due illustri predecessori! Dopo
tanto anonimato Alex Raymond raggiunse un grande successo popolare
che resistette per decenni, con un primo periodo decisamente
pionieristico e innovativo.
Ma
andiamo per ordine: tutto ha inizio quando Mongo, pianeta
diversamente affidabile, esce dalla sua orbita con la maligna volontà
di buttare per aria il pianeta Terra. Flash Gordon e Dale Arden fanno
coppia fissa fin da subito, entrando platealmente in scena. E’ il
barbuto scienziato Dottor Hans Zarkov che li chiama alla ribalta
coinvolgendoli in una folle odissea vero l’ignoto pianeta che per
dieci anni sarà teatro delle loro avventure. Cosa sarebbe potuto
capitare di peggio? Che la bella Dale pretendesse, come d'altronde
fece, di portare con sé la propria hairdresser: non si affrontano le
incognite di un viaggio intergalattico senza acconciature adeguate! -
disse - Cosa avrebbero potuto pensare di lei le principesse dei
popoli alieni che avrebbero incontrato? La coiffeuse avrebbe portato
con se il minimo indispensabile: un solo baule di ferri del mestiere
(bigodini forcine forbici pettini spazzole ferri per lo stiraggio a
caldo ciotole bacili asciugamani lozioni shampoo tinture necessaires
per manicure-pedicure,...) e uno straordinario casco per la
permanente che fascinò di molto lo scienziato perché anche nel
rombo vi intravide parentele coi motori del suo razzo (a parte il
colore). Completavano il carico altri tre bauli con le intere
collezioni dei principali fashion's magazines, quelli che lustravano
gli occhi dell'americana media con le illusioni di vite da sogno,
Women's Wear Daily, Harper's Bazaar, Vogue. Tempo ne avrebbero avuto
le due signore per tenersi aggiornate sugli ultimi dettami della
moda... Nel corso del viaggio, poi, anche la capigliatura ribelle di
Gordon avrebbe beneficiato della parrucchiera galattica, ma alla fine
cedette anche il burbero Zarkov.
Mongo
si rivela abitato da vari popoli, arretrati o tecnologicamente
avanzati, tutti sottomessi al perfido imperatore Ming. I terrestri si
fanno partigiani della causa del Principe Barin, legittimo
pretendente al trono di Mongo, sposo della figlia di Ming, la rossa e
provocante Aura. Sarà lei la prima fra le maliarde donne di Mongo a
farsi ammaliare dal fascino del bel terrestre e non cesserà di
ordire trame per farlo suo. Ma non sarà l’unica ad alimentare la
gelosia di Dale. Azura, la strega-regina dei magici Uomini Blu
ricorrerà ai suoi filtri per far innamorare di sé Gordon
togliendogli la memoria. E poi Undina, infida regina del Mondo
Subacqueo e infine Fria, regina del Mondo di Ghiaccio dal cuore in
fiamme per il biondo eroe. Fra un corteggiamento e l’altro le
battaglie non si risparmiano e, alla faccia del futuribile
prefigurato da Raymond, le armi utilizzate negli scontri sono spesso
spade, pugnali e altra ferraglia da taglio. Negli anni Trenta la
fantascienza è molto nei fondali e negli scenografici landscape
popolati da luccicanti razzi celesti e torri che si ergono fra le
nuvole come sviluppo fantastico del Chrysler Building o del suo
antagonista Empire State Building.
Le
avventure create da Raymond si affermano in un decennio quando, dopo
la Grande Depressione, il New Deal Rooseveltiano lancia “the
American way of life” e l’americano diventa “medio” (o aspira
a diventarlo). A lui ammiccano riviste patinate che gli propongono
elevazioni verso la upper-middle class da dove, alzandosi in punta di
piedi, avrebbe potuto lanciare il suo american dream verso le stanze
dorate dell’upper class.
Nel
1939 The New York World Fair, autoproclamata “Fiera del Futuro”
prometteva di mostrare ai visitatori “il mondo di domani” e i
comics, più ancora del cinema, ci davano dentro a spararle grosse
sul futuro inventando mondi popolati da mostri ferocissimi, tiranni
barbari e spietati, feroci guerrieri di stampo medievale. Nemici
della democrazia e del progresso. Precoci avvisaglie dell'imminente
Caccia alle Streghe dove gli alieni sarebbero diventati comunisti,
sordidi abitanti della faccia opposta del mondo libero...
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