giovedì 8 dicembre 2011

La parrucchiera di Flash Gordon

Un misterioso pianeta punta dritto verso la Terra. La notizia sparge il terrore. Ignaro di quanto sta accadendo, un famoso campione di polo viaggia su un aereo quando un meteorite staccatosi dal pianeta assassino trancia di netto un'ala del velivolo facendolo precipitare. Il biondo sportivo non si perde d’animo, afferra un paracadute e si lancia abbracciando stretta la fascinosa vicina di posto dai capelli corvini. Prima che tocchino terra Cupido ha completato la sua opera ma a ingarbugliare gli eventi, già di per sé poco comuni, i due poggiano i piedi vicino all'osservatorio astronomico di uno scienziato che ha trovato un metodo originale per evitare la collisione tra i due mondi: lanciarsi alla guida di un razzo celeste contro il planetoide impazzito. Lo scienziato, che ha il cervello più in orbita che in sede, costringe i due neo-fidanzati a entrare con lui nel missile kamikaze.
Comincia così all’inizio del 1934 l’epopea di Flash Gordon, sulle pagine domenicali del New York American Journal, per mano del disegnatore Alex Raymond. Fino a quel momento relegato a matita di seconda fila, Raymond decide di fare ditta da solo riunendo in sé anche le funzioni di colorista, soggettista, sceneggiatore e crea il futuribile personaggio di Gordon per cercare di emulare lo straordinario successo ottenuto da Buck Rogers e Brick Bradford, eroi dei comics statunitensi di quegli anni. E Flash ci salta fuori bene, arrivando a surclassare nella fama i due illustri predecessori! Dopo tanto anonimato Alex Raymond raggiunse un grande successo popolare che resistette per decenni, con un primo periodo decisamente pionieristico e innovativo.
Ma andiamo per ordine: tutto ha inizio quando Mongo, pianeta diversamente affidabile, esce dalla sua orbita con la maligna volontà di buttare per aria il pianeta Terra. Flash Gordon e Dale Arden fanno coppia fissa fin da subito, entrando platealmente in scena. E’ il barbuto scienziato Dottor Hans Zarkov che li chiama alla ribalta coinvolgendoli in una folle odissea vero l’ignoto pianeta che per dieci anni sarà teatro delle loro avventure. Cosa sarebbe potuto capitare di peggio? Che la bella Dale pretendesse, come d'altronde fece, di portare con sé la propria hairdresser: non si affrontano le incognite di un viaggio intergalattico senza acconciature adeguate! - disse - Cosa avrebbero potuto pensare di lei le principesse dei popoli alieni che avrebbero incontrato? La coiffeuse avrebbe portato con se il minimo indispensabile: un solo baule di ferri del mestiere (bigodini forcine forbici pettini spazzole ferri per lo stiraggio a caldo ciotole bacili asciugamani lozioni shampoo tinture necessaires per manicure-pedicure,...) e uno straordinario casco per la permanente che fascinò di molto lo scienziato perché anche nel rombo vi intravide parentele coi motori del suo razzo (a parte il colore). Completavano il carico altri tre bauli con le intere collezioni dei principali fashion's magazines, quelli che lustravano gli occhi dell'americana media con le illusioni di vite da sogno, Women's Wear Daily, Harper's Bazaar, Vogue. Tempo ne avrebbero avuto le due signore per tenersi aggiornate sugli ultimi dettami della moda... Nel corso del viaggio, poi, anche la capigliatura ribelle di Gordon avrebbe beneficiato della parrucchiera galattica, ma alla fine cedette anche il burbero Zarkov.
Mongo si rivela abitato da vari popoli, arretrati o tecnologicamente avanzati, tutti sottomessi al perfido imperatore Ming. I terrestri si fanno partigiani della causa del Principe Barin, legittimo pretendente al trono di Mongo, sposo della figlia di Ming, la rossa e provocante Aura. Sarà lei la prima fra le maliarde donne di Mongo a farsi ammaliare dal fascino del bel terrestre e non cesserà di ordire trame per farlo suo. Ma non sarà l’unica ad alimentare la gelosia di Dale. Azura, la strega-regina dei magici Uomini Blu ricorrerà ai suoi filtri per far innamorare di sé Gordon togliendogli la memoria. E poi Undina, infida regina del Mondo Subacqueo e infine Fria, regina del Mondo di Ghiaccio dal cuore in fiamme per il biondo eroe. Fra un corteggiamento e l’altro le battaglie non si risparmiano e, alla faccia del futuribile prefigurato da Raymond, le armi utilizzate negli scontri sono spesso spade, pugnali e altra ferraglia da taglio. Negli anni Trenta la fantascienza è molto nei fondali e negli scenografici landscape popolati da luccicanti razzi celesti e torri che si ergono fra le nuvole come sviluppo fantastico del Chrysler Building o del suo antagonista Empire State Building.
Le avventure create da Raymond si affermano in un decennio quando, dopo la Grande Depressione, il New Deal Rooseveltiano lancia “the American way of life” e l’americano diventa “medio” (o aspira a diventarlo). A lui ammiccano riviste patinate che gli propongono elevazioni verso la upper-middle class da dove, alzandosi in punta di piedi, avrebbe potuto lanciare il suo american dream verso le stanze dorate dell’upper class.
Nel 1939 The New York World Fair, autoproclamata “Fiera del Futuro” prometteva di mostrare ai visitatori “il mondo di domani” e i comics, più ancora del cinema, ci davano dentro a spararle grosse sul futuro inventando mondi popolati da mostri ferocissimi, tiranni barbari e spietati, feroci guerrieri di stampo medievale. Nemici della democrazia e del progresso. Precoci avvisaglie dell'imminente Caccia alle Streghe dove gli alieni sarebbero diventati comunisti, sordidi abitanti della faccia opposta del mondo libero...

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