Un
misterioso pianeta punta dritto verso la Terra. La notizia sparge il terrore. Ignaro di quanto sta accadendo, un famoso campione
di polo viaggia su un aereo quando un meteorite staccatosi dal
pianeta assassino trancia di netto un'ala del velivolo facendolo
precipitare. Il biondo sportivo non si perde d’animo, afferra un
paracadute e si lancia abbracciando stretta la fascinosa vicina di
posto dai capelli corvini. Prima che tocchino terra Cupido ha
completato la sua opera ma a ingarbugliare gli eventi, già di per sé
poco comuni, i due poggiano i piedi vicino all'osservatorio
astronomico di uno scienziato che ha trovato un metodo originale per
evitare la collisione tra i due mondi: lanciarsi alla guida di un
razzo celeste contro il planetoide impazzito. Lo scienziato, che ha
il cervello più in orbita che in sede, costringe i due neo-fidanzati
a entrare con lui nel missile kamikaze.
Comincia
così all’inizio del 1934 l’epopea di Flash Gordon, sulle pagine
domenicali del New York American Journal, per mano del disegnatore
Alex Raymond. Fino a quel momento relegato a matita di seconda fila,
Raymond decide di fare ditta da solo riunendo in sé anche le
funzioni di colorista, soggettista, sceneggiatore e crea il
futuribile personaggio di Gordon per cercare di emulare lo
straordinario successo ottenuto da Buck Rogers e Brick Bradford, eroi
dei comics statunitensi di quegli anni. E Flash ci salta fuori bene,
arrivando a surclassare nella fama i due illustri predecessori! Dopo
tanto anonimato Alex Raymond raggiunse un grande successo popolare
che resistette per decenni, con un primo periodo decisamente
pionieristico e innovativo.
Ma
andiamo per ordine: tutto ha inizio quando Mongo, pianeta
diversamente affidabile, esce dalla sua orbita con la maligna volontà
di buttare per aria il pianeta Terra. Flash Gordon e Dale Arden fanno
coppia fissa fin da subito, entrando platealmente in scena. E’ il
barbuto scienziato Dottor Hans Zarkov che li chiama alla ribalta
coinvolgendoli in una folle odissea vero l’ignoto pianeta che per
dieci anni sarà teatro delle loro avventure. Cosa sarebbe potuto
capitare di peggio? Che la bella Dale pretendesse, come d'altronde
fece, di portare con sé la propria hairdresser: non si affrontano le
incognite di un viaggio intergalattico senza acconciature adeguate! -
disse - Cosa avrebbero potuto pensare di lei le principesse dei
popoli alieni che avrebbero incontrato? La coiffeuse avrebbe portato
con se il minimo indispensabile: un solo baule di ferri del mestiere
(bigodini forcine forbici pettini spazzole ferri per lo stiraggio a
caldo ciotole bacili asciugamani lozioni shampoo tinture necessaires
per manicure-pedicure,...) e uno straordinario casco per la
permanente che fascinò di molto lo scienziato perché anche nel
rombo vi intravide parentele coi motori del suo razzo (a parte il
colore). Completavano il carico altri tre bauli con le intere
collezioni dei principali fashion's magazines, quelli che lustravano
gli occhi dell'americana media con le illusioni di vite da sogno,
Women's Wear Daily, Harper's Bazaar, Vogue. Tempo ne avrebbero avuto
le due signore per tenersi aggiornate sugli ultimi dettami della
moda... Nel corso del viaggio, poi, anche la capigliatura ribelle di
Gordon avrebbe beneficiato della parrucchiera galattica, ma alla fine
cedette anche il burbero Zarkov.
Mongo
si rivela abitato da vari popoli, arretrati o tecnologicamente
avanzati, tutti sottomessi al perfido imperatore Ming. I terrestri si
fanno partigiani della causa del Principe Barin, legittimo
pretendente al trono di Mongo, sposo della figlia di Ming, la rossa e
provocante Aura. Sarà lei la prima fra le maliarde donne di Mongo a
farsi ammaliare dal fascino del bel terrestre e non cesserà di
ordire trame per farlo suo. Ma non sarà l’unica ad alimentare la
gelosia di Dale. Azura, la strega-regina dei magici Uomini Blu
ricorrerà ai suoi filtri per far innamorare di sé Gordon
togliendogli la memoria. E poi Undina, infida regina del Mondo
Subacqueo e infine Fria, regina del Mondo di Ghiaccio dal cuore in
fiamme per il biondo eroe. Fra un corteggiamento e l’altro le
battaglie non si risparmiano e, alla faccia del futuribile
prefigurato da Raymond, le armi utilizzate negli scontri sono spesso
spade, pugnali e altra ferraglia da taglio. Negli anni Trenta la
fantascienza è molto nei fondali e negli scenografici landscape
popolati da luccicanti razzi celesti e torri che si ergono fra le
nuvole come sviluppo fantastico del Chrysler Building o del suo
antagonista Empire State Building.
Le
avventure create da Raymond si affermano in un decennio quando, dopo
la Grande Depressione, il New Deal Rooseveltiano lancia “the
American way of life” e l’americano diventa “medio” (o aspira
a diventarlo). A lui ammiccano riviste patinate che gli propongono
elevazioni verso la upper-middle class da dove, alzandosi in punta di
piedi, avrebbe potuto lanciare il suo american dream verso le stanze
dorate dell’upper class.
Nel
1939 The New York World Fair, autoproclamata “Fiera del Futuro”
prometteva di mostrare ai visitatori “il mondo di domani” e i
comics, più ancora del cinema, ci davano dentro a spararle grosse
sul futuro inventando mondi popolati da mostri ferocissimi, tiranni
barbari e spietati, feroci guerrieri di stampo medievale. Nemici
della democrazia e del progresso. Precoci avvisaglie dell'imminente
Caccia alle Streghe dove gli alieni sarebbero diventati comunisti,
sordidi abitanti della faccia opposta del mondo libero...
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