lunedì 19 dicembre 2011

A me mi piace il cine


In verità quella volta io Missio e il Gorillino decidiamo di andare al cine. Missio così è rimasto che da piccolo non riusciva a dire Maurizio e dunque diceva Missio e quindi è Missio per tutti. Il Gorillino ci avete in mente un gorilla ecco lui è uguale solo piccolo ma è simpatico e neanche cattivo anche se da grande sarà peloso e sarà un operaio che gli operai sono tutti pelosi. Io niente lasciatemi perdere che potrei diventare cattivo meglio che sto con loro che ci capiamo al volo. Dunque il rischio di andare al cine è che si incrocia il prete che ti chiede perché non vai a messa a fare la carestia e le opere di carità e lo spiritosanto e cristo e la madonna di contorno ma il più grave è che trovi quelli di via Buffolara che ti aspettano che allora sono guai perché quelli tirano fuori le fionde quelle con gli elastici ritagliati delle camere d'aria dei camios che fanno più male i proiettili quanto ti beccano che in genere ci mettono le marolle delle albicocche o peggio delle pesche che son più grosse e arrivano che sembrano cannonate senò quando sembran buoni ci mettono dei chicchi d'uva rossa o dei pomodorini che ti arriva un proiettile e invece è una sbroda che si spatassa addosso e non va più via la macchia dai vestiti che poi è la mamma che ti dà il resto. Ecco. Allora quella volta io il Missio e il Gorillino decidiamo di andarci al cine ma prima ci armiamo bene che non si sa mica mai così se arrivano quelli là glie la facciamo vedere. Insomma tre fucili a elastico che dopo ti spiego come si fanno e come funzionano anzi te lo spiego adesso che se non li sai usare quelli sparano al contrario e ti ciecano un occhio minimo. Dunque prendi un bastone di legno quadrato e ci pianti un chiodo vicino alla punta come un mirino poi leghi dall'altra parte una molletta di legno di quelle da bucato che la mamma ce ne ha tante che una più una meno e la leghi con tanti giri di elastico poi gli fai altri giri con un altro elastico che stringa forte i denti della molletta quelli che devono tenere stretto un altro elastico ma mi sono perso. Ricomincio. Il colpo del fucile a elastico è un elastico che si fa con gli anelli di gomma di una camera d'aria di bicicletta incatenati insieme fino alla lunghezza giusta che tirati sono ben tirati fin che un poco il rosso della camera d'aria cambia colore e si sbianca. Ecco quella catenella di elastici la attacchi al chiodo nella punta del fucile e la tiri fino alla molletta che è il grilletto del fucile che la apri a fatica che è stretta dagli elastici e glielo blocchi dentro l'elastico da sparare. E quando schiacci che apri la molletta senti un suono come di calabrone che parte la catena di elastici e dove prende la pelle diventa viola subito. Ecco. Poi ci avevamo nelle tasche di dietro le fionde che non si sa mai che le forcelle le avevamo scelte bene fra i rami di gaggìa dietro la ferrovia dove andavamo a far gli acrobati sui rami nuovi di salice lungo i fossi. Le fionde noi gli abbiamo messo gli elastici rossi ritagliati dalle camere d'aria delle ruote da bicicletta che sono più morbidi e elastici di quelli neri da automobile che ci vuole più forza ma quelli rossi sono più veloci e arrivano più lontano. La culatta da metterci il proiettile quella sì può essere di camera d'aria da camios. Le cerbottane anche ci servono che se vuoi fare degli scherzi dai secondi posti come tirare sulla melona di quelli che stanno nei primi è forte che quando gli arriva il cono di carta ci restano male ma fortuna per loro che non ci mettiamo lo spillino nella punta. Allora arriviamo al cine noi tre coi fucili nascosti e le fionde e le cerbottane e tutto quanto e al posto della bigliettaia c'è il prete che gli diciamo i biglietti e lui mettete giù quella roba che non ne voglio più sapere ma sono quelli della via Buffolara gli dico e lui perdona il prossimo tuo che io mi guardo indietro e non c'è nessuno così che non so chi perdonare e mi dice non fare il furbo. Ecco io non sopporto di essere furbo che i furbi non sono mica intelligenti allora gli dico ai miei amici noi non ci andiamo più al cine e andiamo via. Così ho chiuso col prete e col calcio che sono la stessa cosa che dicono che è una fede. La sera ritorno con un cacciavite che tanto il prete la porta del cine non la chiude mai a chiave e svito una sedia e mi porto via una sedia che me la porto a casa che pesa ma bisogna stare attenti a come la prendi con le mani che sotto al sedile è piena di caccole sicuro e sopra rischia che ci sono appiccicate delle gomme da masticare che quando non sanno più di niente si attaccano sopra i sedili che poi si capisce se si siede un grande dalle madonne che tira quando si alza mentre le caccole il suo posto è sotto così seccano con calma. Ecco me la porto a casa e me la metto in camera che così il cine me lo sogno io senza biglietto e ancora ce l'ho in camera mia anche se son cresciuto che lì mi siedo a sognare e il film sono io. Che a me mi piace il cine. Ancora oggi. 

3 commenti:

  1. Bruno, questo è un cammeo che mi ricorda il Gianni Brera del Giorno quando scriveva di calcio ma in realtà parlava d'altro che lui raccontava gli anni del boom quando pensavamo che eravamo tutti più ricchi e felici e dopo di lui c'è stato solo Edmondo a raccontare quell'Italia lì capace di sedersi su una sedia del cine e farsi il film da soli e anche ridere da soli...... oohh yee ooohhh yeeeee!!!!

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  2. @Jack: Hrabal? non son degno! cos'hai bevuto ieri sera?
    @Ida: Troppo grande Brera, capace di solidificare le parole in forme concrete! Ci accomuna il gusto per i grandi vini... Edmondo, mi commuovo a pensarci, ci manca la sua intelligenza...
    Per oggi ho già guadagnato abbastanza: vado a pulire tre chili di seppie per riformulare una mia vecchia ricetta con gli zampetti di maiale affumicati...
    Bruno

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