mercoledì 29 dicembre 2010

Il fonografo

Era fuori di sé dalla gioia la contessina Marialma ma non lo diede a vedere al marchesino Carlumberto, tanto che resistette quasi un minuto prima di sospirargli un “Sìii!...”.
Quell'invito favoleggiato da mesi con le amiche al ricamo, un dejeuneur sur l'herbe col suo preferito, lui, i cui baffetti radi le solleticavano i polpastrelli nei suoi sogni ad occhi aperti. E il marchesino la ricevette, solo, nel parco della sua villa e l'accompagnò reggendole la manina guantata fino all'ombra di una quercia secolare. La grande tovaglia di lino galleggiava sull'erba. Bicchieri in cristallo, piatti in porcellana, posate d'argento, ben disposti dal maggiordomo, ma su tutto dominava il fonografo portatile il cui pick-up trasmetteva un Can Can che rallentava di ritmo scaricandosi la molla che il Marchesino, la mano destra sulla manovella, stregato dagli occhi di Marialma, non caricava più, mentre accelerava il battito del cuore della giovinetta fino a che smarrì il respiro quando l'audace ospite insinuò la sua mano sinistra a carezzarle la natura...

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